EVITARE BURN OUT E RENDERE ATTRATTIVA LA PROFESSIONE. PEDRINI IN III COMMISSIONE SANITÀ

EVITARE BURN OUT E RENDERE ATTRATTIVA LA PROFESSIONE. PEDRINI IN III COMMISSIONE SANITÀ

Data: 15 Luglio 2023

Proposte chiare – e note – sono state rilanciate ieri dal segretario Paola Pedrini, intervenuta con il vice Fiorenzo Corti, all’audizione delle Terza Commissione Sanità di Regione Lombardia.

«Il momento è difficile – ha esordito il segretario di Fimmg Lombardia – le difficoltà dei professionisti si sommano ai disagi dei cittadini. Serve concretizzare in tempi rapidi le soluzioni che chiediamo da tempo».

Innanzitutto ampliare il «Fondo Fattori Produttivi» per quanto riguarda le forme associative, il personale infermieristico e amministrativo, «in modo che ci sia la reale copertura per tutti i medici. Studi strutturati e capillari sul territorio – ha spiegato Paola Pedrini ai commissari – garantiscono un miglior servizio ai pazienti. La copertura giornaliera viene ampliata, il professionista, supportato dai colleghi e dal personale, può farsi carico anche dei pazienti orfani». I tentativi di individuare soluzioni attraverso gli ambulatori temporanei o la continuità assistenziale diffusa sono fallimentari. «Garantiscono assistenza per le acuzie – ha continuato il segretario – ma viene meno la prevenzione e la cura della cronicità con le ripercussioni che si possono immaginare nel medio lungo periodo».

La delegazione Fimmg ha poi sollecitato, visti i continui disservizi, la necessità di un’accelerazione sui punti previsti dall’agenda di miglioramento del Siss, che preveda la possibilità di collegamento da remoto, e non unicamente dalla postazione di lavoro, e una semplificazione delle piattaforme digitali di Regione Lombardia attualmente in uso.

Infine il segretario, Paola Pedrini, ha invitato Regione Lombardia a farsi portavoce, nell’ambito della Conferenza Stato-regioni, della necessità di riduzione del carico burocratico, a partire, ad esempio, dall’eliminazione dei piani terapeutici (antidiabetici e nuovi anticoagulanti).

«Queste proposte oltre a evitare ai medici in attività il rischio burn out e a ridurre le decisioni di pre-pensionamento, si pongono l’obiettivo ambizioso – ha concluso – di rendere più attrattiva la professione in Lombardia».



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